15 fedeli cristiani uccisi ieri in Pakistan ed altri 78 feriti, 30 in gravi condizioni, in due chiese, una cattolica e l’altra protestante, sono solo le ultime vittime di una persecuzione “che il mondo cerca di nascondere”, come ha denunciato Papa Francesco all’Angelus di ieri, gridando il suo dolore per questi “fratelli che versano il sangue soltanto perché cristiani”. Dunque, quanti sono i cristiani perseguitati e in quali Paesi? Roberta Gisotti lo ha chiesto a Cristina Merola, dell’Associazione internazionale “Porte aperte”, da 60 anni a servizio dei cristiani perseguitati, in oltre 60 Stati.
R. – Le nostre stime sono attorno ai 100 milioni di cristiani perseguitati o discriminati per la loro fede.
D. – Ogni anno “Porte Aperte” stila una “lista nera” dei Paesi più a rischio per i cristiani, un fenomeno in crescita se nel 2014 si stimano 4.344 vittime e 1.062 chiese attaccate…
R. – Sì, la persecuzione è in crescita in diversi Paesi. Questa lista viene redatta tenendo conto di cinque aree della vita quotidiana nelle quali i cristiani possono o non possono vivere liberamente la loro fede: nel privato, nella famiglia, nella comunità in cui risiedono, nella congregazione che frequentano e nella vita pubblica della nazione in cui vivono. A questa si aggiunge una sesta area, che serve a misurare il grado di violenze che subiscono. I primi dieci Paesi di questa lista sono la Corea del Nord, la Somalia, l’Iraq, la Siria, l’Afghanistan, il Sudan, l’Iran, il Pakistan, l’Eritrea e la Nigeria.
D. – Papa Francesco ha denunciato una persecuzione “che il mondo cerca di nascondere”. Perché?
R. – I cristiani che incominciano a essere noti a tutti come la minoranza o la religione comunque più perseguitata lì dove sono, probabilmente non fanno gli interessi forse delle persone al potere o degli Stati. Non sono al centro dell’attenzione, perché per esempio in Pakistan sono una minoranza, seppur consistente, che spesso è tenuta poco più che analfabeta. Sarebbe invece di grande interesse, anche per i nostri governi, cercare di aiutare queste minoranze cristiane, alla luce anche dei flussi migratori che ci sono.
D. – L’Africa in particolare sta diventando un continente insicuro in molti Paesi…
R. – La situazione infatti è peggiorata in 33 delle 50 nazioni che noi elenchiamo e l’Africa è entrata con diversi Paesi. Ci sono Stati che si sono fortemente destabilizzati, soprattutto nella cintura del Sahel che comprende la Nigeria, il Niger, il Ciad fino al Sudan, e queste nazioni hanno fortemente risentito della caduta dei governi nella parte più a nord, come la Libia.
Paesi che hanno infatti messo in giro tantissime armi e hanno armato appunto tutti questi gruppi di integralisti islamici, che ora si stanno muovendo per ottenere degli Stati basati sulla legge islamica.
Testo proveniente dal sito di Radio Vaticana