Papa Francesco. Omelia ed Angelus dell’11 gennaio 2014 – Testi integrali

BattesimiAbbiamo ascoltato nella prima Lettura che il Signore si preoccupa dei suoi figli come un genitore: si preoccupa di dare ai suoi figli un cibo sostanzioso. Mediante il profeta Dio dice: «Perché spendete denaro per ciò che non è pane, il vostro guadagno per ciò che non sazia?» (Is 55,2). Dio, come un bravo papà e una brava mamma, vuole dare cose buone ai suoi figli. E che cos’è questo cibo sostanzioso che Dio ci dà?

E’ la sua Parola: la sua Parola ci fa crescere, ci fa portare buoni frutti nella vita, come la pioggia e la neve fanno bene alla terra e la rendono feconda (cfr Is 55,10-11). Così voi, genitori, e anche voi, padrini e madrine, nonni, zii, aiuterete questi bambini a crescere bene se darete loro la Parola di Dio, il Vangelo di Gesù. E anche darlo con l’esempio!

Tutti i giorni, prendete l’abitudine di leggere un brano del Vangelo, piccolino, e portate sempre con voi un piccolo Vangelo in tasca, nella borsa, per poterlo leggere. E questo sarà l’esempio per i figli, vedere papà, mamma, i padrini, nonno, nonna, gli zii, leggere la Parola di Dio.

Voi mamme date ai vostri figli il latte – anche adesso, se piangono per fame, allattateli, tranquilli. Ringraziamo il Signore per il dono del latte, e preghiamo per quelle mamme – sono tante, purtroppo – che non sono in condizione di dare da mangiare ai loro figli. Preghiamo e cerchiamo di aiutare queste mamme.

Dunque, quello che fa il latte per il corpo, la Parola di Dio lo fa per lo spirito: la Parola di Dio fa crescere la fede. E grazie alla fede noi siamo generati da Dio. E’ quello che succede nel Battesimo.

Abbiamo ascoltato l’apostolo Giovanni: «Chiunque crede che Gesù è il Cristo, è stato generato da Dio» (1 Gv 5,1). In questa fede i vostri bambini vengono battezzati. Oggi è la vostra fede, cari genitori, padrini e madrine.

E’ la fede della Chiesa, nella quale questi piccoli ricevono il Battesimo. Ma domani, con la grazia di Dio, sarà la loro fede, il loro personale “sì” a Gesù Cristo, che ci dona l’amore del Padre.

Dicevo: è la fede della Chiesa. Questo è molto importante. Il Battesimo ci inserisce nel corpo della Chiesa, nel popolo santo di Dio. E in questo corpo, in questo popolo in cammino, la fede viene trasmessa di generazione in generazione: è la fede della Chiesa.

E’ la fede di Maria, nostra Madre, la fede di san Giuseppe, di san Pietro, di sant’Andrea, di san Giovanni, la fede degli Apostoli e dei Martiri, che è giunta fino a noi, attraverso il Battesimo: una catena di trasmissione di fede. E’ molto bello questo!

E’ un passarsi di mano in mano la candela della fede: lo esprimeremo anche tra poco con il gesto di accendere le candele dal grande cero pasquale. Il grande cero rappresenta Cristo risorto, vivo in mezzo a noi.

Voi, famiglie, prendete da Lui la luce della fede da trasmettere ai vostri figli. Questa luce la prendete nella Chiesa, nel corpo di Cristo, nel popolo di Dio che cammina in ogni tempo e in ogni luogo. Insegnate ai vostri figli che non si può essere cristiano fuori dalla Chiesa, non si può seguire Gesù Cristo senza la Chiesa, perché la Chiesa è madre, e ci fa crescere nell’amore a Gesù Cristo.

Un ultimo aspetto emerge con forza dalle Letture bibliche di oggi: nel Battesimo siamo consacrati dallo Spirito Santo. La parola “cristiano” significa questo, significa consacrato come Gesù, nello stesso Spirito in cui è stato immerso Gesù in tutta la sua esistenza terrena. Lui è il “Cristo”, l’unto, il consacrato, i battezzati siamo “cristiani”, cioè consacrati, unti .

E allora, cari genitori, cari padrini e madrine, se volete che i vostri bambini diventino veri cristiani, aiutateli a crescere “immersi” nello Spirito Santo, cioè nel calore dell’amore di Dio, nella luce della sua Parola. Per questo, non dimenticate di invocare spesso lo Spirito Santo, tutti i giorni. “Lei prega, Signora?” – “Sì” – “Chi prega?” – “Io prego Dio” – Ma “Dio”, così, non esiste: Dio è persona e in quanto persona esiste il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. “Tu chi preghi?” – “Il Padre, il Figlio, lo Spirito Santo”.

Di solito preghiamo Gesù. Quando preghiamo il “Padre Nostro”, preghiamo il Padre. Ma lo Spirito Santo non lo preghiamo tanto. E’ tanto importante pregare lo Spirito Santo, perché ci insegna a portare avanti la famiglia, i bambini, perché questi bambini crescano nell’atmosfera della Trinità Santa.

E’ proprio lo Spirito che li porta avanti. Per questo non dimenticate di invocare spesso lo Spirito Santo, tutti i giorni. Potete farlo, per esempio, con questa semplice preghiera: “Vieni, Santo Spirito, riempi i cuori dei tuoi fedeli e accendi in essi il fuoco del tuo amore”. Potete fare questa preghiera per i vostri bambini, oltre che naturalmente per voi stessi!

Quando fate questa preghiera, sentite la presenza materna della Vergine Maria. Lei ci insegna a pregare lo Spirito Santo, e a vivere secondo lo Spirito, come Gesù. La Madonna, nostra madre, accompagni sempre il cammino dei vostri bambini e delle vostre famiglie. Così sia.

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Angelus

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Oggi celebriamo la festa del Battesimo del Signore, che conclude il tempo di Natale. Il Vangelo descrive ciò che avvenne sulla riva del Giordano. Nel momento in cui Giovanni Battista conferisce il battesimo a Gesù, il cielo si apre. «Subito – dice san Marco – uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli» (1,10).

Torna alla mente la drammatica supplica del profeta Isaia: «Se tu squarciassi i cieli e scendessi!» (Is 63,19). Questa invocazione è stata esaudita nell’evento del Battesimo di Gesù.

È così finito il tempo dei “cieli chiusi”, che stanno ad indicare la separazione tra Dio e l’uomo, conseguenza del peccato. Il peccato ci allontana da Dio e interrompe il legame tra la terra e il cielo, determinando così la nostra miseria e il fallimento della nostra vita.

I cieli aperti indicano che Dio ha donato la sua grazia perché la terra dia il suo frutto (cfr Sal 85,13). Così la terra è diventata la dimora di Dio fra gli uomini e ciascuno di noi ha la possibilità di incontrare il Figlio di Dio, sperimentandone tutto l’amore e l’infinita misericordia.

Lo possiamo incontrare realmente presente nei Sacramenti, specialmente nell’Eucaristia. Lo possiamo riconoscere nel volto dei nostri fratelli, in particolare nei poveri, nei malati, nei carcerati, nei profughi: essi sono carne viva del Cristo sofferente e immagine visibile del Dio invisibile.

Con il Battesimo di Gesù non solo si squarciano i cieli, ma Dio parla nuovamente facendo risuonare la sua voce: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento» (Mc 1,11). La voce del Padre proclama il mistero che si nasconde nell’Uomo battezzato dal Precursore.

E poi la discesa dello Spirito Santo, in forma di colomba: questo consente al Cristo, il Consacrato del Signore, di inaugurare la sua missione, che è la nostra salvezza.

Lo Spirito Santo: il grande dimenticato nelle nostre preghiere. Noi spesso preghiamo Gesù; preghiamo il Padre, specialmente nel “Padre Nostro”; ma non tanto frequentemente preghiamo lo Spirito Santo, è vero? E’ il dimenticato. E abbiamo bisogno di chiedere il suo aiuto, la sua fortezza, la sua ispirazione.

Lo Spirito Santo che ha animato interamente la vita e il ministero di Gesù, è il medesimo Spirito che oggi guida l’esistenza cristiana, l’esistenza di uomo e di una donna che si dicono e vogliono essere cristiani.

Porre sotto l’azione dello Spirito Santo la nostra vita di cristiani e la missione, che tutti abbiamo ricevuto in virtù del Battesimo, significa ritrovare coraggio apostolico necessario per superare facili accomodamenti mondani.

Invece, un cristiano e una comunità “sordi” alla voce dello Spirito Santo, che spinge a portare il Vangelo agli estremi confini della terra e della società, diventano anche un cristiano e una comunità “muti” che non parlano e non evangelizzano.

Ma ricordatevi questo: pregare spesso lo Spirito Santo perché ci aiuti, ci dia la forza, ci dia l’ispirazione e ci faccia andare avanti.

Maria, Madre di Dio e della Chiesa, accompagni il cammino di tutti noi battezzati; ci aiuti a crescere nell’amore verso Dio e nella gioia di servire il Vangelo, per dare così senso pieno alla nostra vita.


 

 

Dopo l’Angelus:

Cari fratelli e sorelle,

saluto tutti voi, romani e pellegrini!

Con piacere saluto il gruppo di studenti dagli Stati Uniti d’America, come pure l’Associazione Laici Amore Misericordioso. C’è tanto bisogno oggi di misericordia, ed è importante che i fedeli laici la vivano e la portino nei diversi ambienti sociali. Avanti! Noi stiamo vivendo il tempo della misericordia, questo è il tempo della misericordia.

Domani sera partirò per un viaggio apostolico in Sri Lanka e nelle Filippine. Grazie del vostro augurio in quel cartello, grazie tante!  E vi chiedo per favore di accompagnarmi con la preghiera e chiedo anche agli Srilankesi e ai Filippini che sono qui a Roma che preghino specialmente per me per questo viaggio. Grazie!

Auguro a tutti una buona domenica, anche se è un po’ brutto il tempo, ma una buona domenica. E oggi è anche un giorno per ricordare con gioia il proprio Battesimo. Ricordatevi quello che vi ho chiesto, di cercare la data del Battesimo, così ognuno di noi potrà dire: io sono stato battezzato il tal giorno. Che oggi ci sia la gioia del Battesimo.

Non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!

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