Era pio uso del popolo romano visitare le chiese con ceri in mano nella notte della vigilia dell’Assunta. Accadde un anno che una nobile dama, mentre stava inginocchiata nella basilica di Santa Maria in Ara Coeli sul Campidoglio, con grande sorpresa si vide comparire innanzi una dama da lei molto conosciuta e morta in quello stesso anno. Volle attenderla alla porta della Chiesa, per chiarire lo strano fatto.
Appena la vide uscire, la trasse in disparte e le domandò: “Non siete voi la mia madrina Marozia, che mi tenne al fonte battesimale? – Sì, rispose la defunta, sono proprio io! – E come vi trovate fra i vivi, se già moriste da diversi mesi? … E che cosa vi è accaduto nell’altra vita?”
“Sino ad oggi – rispose l’anima – sono rimasta immersa in un fuoco cocentissimo, in pena di tanti peccati, specie peccati di vanità commessi in gioventù; ma in occasione di questa festa della Assunta, essendo la Regina del Cielo discesa in mezzo alle fiamme del Purgatorio, sono stata liberata assieme a molte anime, onde entrassimo in Paradiso nel giorno stesso della sua Assunzione.
Ogni anno la Divina Signora rinnova questo miracolo di misericordia ed il numero delle anime che Ella libera in tal modo è circa quanto quello della popolazione di Roma. In riconoscenza di questa grazia ci rechiamo in questa notte nei santuari a Lei consacrati. Che se i vostri occhi vedono me sola, sappiate invece che noi siamo in gran moltitudine”.
E vedendo che la donna restava attonita e dubbiosa, subito la defunta soggiunse:
“In prova della verità che ho detto, vi annunzio che voi stessa morrete da qui ad un anno, in questa stessa festa; scorso il quale termine, se non sarete morta, riterrete come una illusione quanto vi ho detto”.
San Pier Damiani riferisce che la pia donna, dopo un anno trascorso nell’esercizio di molte opere buone, ammalatasi nell’antivigilia dell’Assunta, passò da questa vita all’eternità nel giorno stesso della festa, come le era stato predetto.
Molti altri scrittori, come Gersone, Teofilo, Faber, confermano questa pia credenza, la quale è basata sopra un gran numero di rivelazioni, ed è appunto per questo che in Roma la Chiesa di Santa Maria in Montorio, dove risiede l’Arciconfraternita del Suffragio, è dedicata all’Assunzione di Maria Vergine.
[Brano tratto da “Vera devozione a Maria”, di don Giuseppe Tomaselli, Imprimatur Can. Carciotto Vic. Gen., Catania 1952].
Fonte: ilTimone.org