Il cristianesimo rende degna di essere vissuta la vita presente. La coscienza di una nuova dignità morale acquista col cristianesimo la sicurezza garante di vittoria con cui il primo apologista latino, il martire Apollonio, affronta la morte. Minimizzando con una battuta scherzosa la scelta di un eroismo consapevole:
«Si può morire di febbre o di dissenteria: farò conto di essere stato ucciso da uno di questi malanni», che conquistò Tertulliano ed influì in modo decisivo sul suo Apologetico, la cui stupenda conclusione ne porta l’impronta indelebile: «Diventiamo di più quanto più siamo mietuti da voi: perché il sangue dei martiri è seme di cristiani… Per questo ringraziamo quando ci condannate, perché, per quel contrasto che c’è sempre fra le cose umane e quelle divine, mentre voi ci condannate Dio ci assolve».
Marta Sordi, IL TIMONE – Settembre/Ottobre 2001