Al Monastero di Santa Rita, a Cascia, l’abito da sposa è gratuito. Ce ne sono più di 300, tutti di seconda mano, donati per solidarietà o devozione a Santa Rita. Incaricata dell’ufficio è suor Maria Laura, con un passato da sarta. Questa attività caritatevole nasce negli Anni Cinquanta, quando ne usufruivano solo le “Apette”, giovani ospiti dell’Alveare di Santa Rita per ragazze in difficoltà. Oggi l’iniziativa è aperta a tutte le future spose, credenti o laiche. Una stanza all’interno della Clausura racchiude il tesoro di centinaia di abiti da sposa, divisi per taglia e in attesa di chi li indosserà.
In passato, le future spose venivano accolte fuori dalla Clausura e avevano a disposizione solo un piccolo specchio. Ma dall’ottobre 2013, visto l’aumento degli abiti e delle richieste, è aumentato anche lo spazio per loro e ora possono specchiarsi a figura intera. Vista tanta generosità, molte lasciano un’offerta. Paola Raspetti è arrivata a Cascia da Acquasparta, in provincia di Terni, dopo aver sentito l’esperienza di alcune sue amiche:
“La scelta che io ho fatto è stata proprio per sperimentare questa Provvidenza che ci ha accompagnato in tante scelte, sia proprio nella scelta di sposarci, sia nella scelta della casa, nella scelta del ricevimento… tante piccole cose attraverso le quali abbiamo potuto sperimentare che nell’organizzazione non eravamo soli”.
Molte spose riportano l’abito al monastero ma per altre separarsene è difficile:
“Io ancora non l’ho riportato indietro, in realtà, perché questo vestito è piaciuto tantissimo, anche a mia sorella. Io ho una sorella più piccola che mi ha detto: ‘Teniamolo, perché questo vestito è bellissimo, magari un giorno me lo metterò anch’io’. Però, sicuramente si riconsegnerà”.
Elisa Galeotti, bolognese, ha scoperto questa iniziativa grazie al Servizio orientamento giovani di Assisi. Ad accompagnarla, c’era una sua amica:
“Quasi nessuno lo conosceva, come attività, e appena l’ho raccontato alla mia amica, lei subito ha detto: ‘Ah, finalmente ho trovato un posto per il mio abito. Vengo con te: io dono il mio e tu ne prendi un altro’”.
Un abito da sposa gratuito può fare gola… ma spesso non è il motivo economico a muovere le future spose:
“Direi che anche se avessi avuto una grandissima disponibilità economica, stride un po’ spendere così tanti soldi per un vestito che si indossa un giorno solo. Un vestito che ti viene donato acquista un valore che non si raggiunge neanche con le stoffe più ricercate del mondo!”.
Elisa Sartarelli
Testo proveniente dal sito di Radio Vaticana