Trasparenza e razionalizzazione dei costi, sono le parole chiave del nuovo quadro economico della Santa Sede. E’ quanto è emerso nella conferenza stampa di stamani. Entro la fine dell’anno dovrebbe essere nominato il “revisore generale” dei conti del Vaticano.
L’obiettivo è razionalizzare le spese e le funzioni, mantenendo sempre alti i risultati. D’altronde le sfide sono tante.
Il cardinale George Pell, prefetto della Segreteria per l’Economia:
“Anzitutto stiamo lavorando sugli standard finanziari internazionali che dovranno essere seguiti in tutti i dicasteri e nelle sezioni della Santa Sante e del Governatorato.
Al momento siamo nella fase in cui viene indicata chiaramente la direzione e gli obiettivi che vogliamo raggiungere. Quando diciamo questo intendiamo una sostanziale trasparenza.
Quindi saranno realizzati dei report annuali e questi rapporti saranno realizzati esternamente”.
Tre le indicazioni operative, a settembre 2014 la Segreteria per l’Economia inizierà a preparare il budget per il 2015. Anche per quanto riguarda i media vaticani si cercherà “di risparmiare ma certo – ha detto il cardinale Pell – senza sacrificare l’ampiezza della presenza informativa”.
In fondo, lo scopo principale è raggiungere un numero sempre più alto di cattolici, anche attraverso i media digitali. Altro snodo cruciale è lo Ior, che è stato detto è “in una fase di transizione pacifica”. Il neo presidente Jean-Baptiste de Franssu:
“Sono in attesa di proseguire gli sforzi di trasparenza iniziati dal mio predecessore Ernest von Freiberg e da tutti voi. Vi ringrazio in anticipo per il vostro tempo oggi e per tutte le prossime opportunità che avremo in futuro di incontrarci”.
E poi c’è il tema pensioni. Joseph Zhara, vice coordinatore del Consiglio per l’Economia:
“Le pensioni che vengono pagate oggi a tutti i dipendenti della Santa Sede, come a quelli del Governatorato, e per i pensionati della prossima generazione saranno garantite.
Sappiamo ciò che sta accadendo nei Paesi occidentali e sottolineo questo punto perché ho potuto vedere in prima persona la situazione di altri Paesi: molti Paesi, negli ultimi anni, stanno affrontando battaglie per la questione del sistema pensionistico”.
Alessandro Guarasci
“Ci sono molte sfide e molto lavoro da fare”, ha detto il cardinale George Pell, prefetto della Segreteria per l’Economia, illustrando stamane – nella Sala Stampa vaticana – il “Nuovo quadro economico nella Santa Sede”.
Il porporato ha annunciato importanti iniziative, da affrontare con urgenza, che riguardano l’Apsa (Amministrazione del patrimonio della Santa Sede), il Fondo pensioni, i Media vaticani e lo Ior (Istituto per le Opere di Religione), guidato dal nuovo presidente Jean-Baptiste de Franssu.
Presente alla conferenza stampa anche il presidente uscente dello Ior, Ernst von Freyberg.
Papa Francesco vuole “che tali cambiamenti avvengano rapidamente”, ha premesso il cardinale Pell, per affrontare “debolezze e rischi”, già identificati dalla Pontificia Commissione referente di studio e indirizzo sull’organizzazione della struttura a economica amministrativa della Santa Sede (Cosea).
Per questo è stato creato un Project Management Office (Pmo), guidato dall’australiano Danny Casey, già Business manager dell’arcidiocesi di Sydney.
Le novità interessano la sezione ordinaria dell’Apsa che viene trasferita – come stabilito da un Motu Proprio del Papa pubblicato oggi – alla Segreteria per l’Economia, che vigilerà su agenzie della Santa Sede, politiche e procedure di acquisti e distribuzione di risorse umane.
Il resto del personale Apsa sarà dedicato ad attività di tesoreria, ristabilendo rapporti stretti con tutte le principali banche centrali – come richiesto da Moneyval – a garantire liquidità e stabilità finanziaria alla Santa Sede.
Riguardo il Fondo Pensioni è stato nominato un comitato tecnico – guidato mons. Brian Ferme, coadiuvato da quattro esperti laici – Bernhard Kotanko (Austria), Andrea Lesca (Italia), Antoine de Salins (Francia), prof. Nino Savelli (Italia) – per formulare proposte di revisione al Consiglio per l’Economia entro il 2014; le pensioni attuali e per la prossima generazione sono al sicuro ma occorre garantire disponibilità sufficienti per il futuro.
Anche i Media vaticani saranno riformati, secondo le nuove tendenze di consumo, migliorandone il coordinamento e riducendone le spese. Entro 12 mesi un Comitato di esperti internazionali e referenti vaticani proporrà un piano.
A presiedere il gruppo sarà il britannico Lord Christopher Patten, affiancato da Gregory Erlandson (Usa), Daniela Frank (Germania), p. Eric Salobir (Francia), Leticia Soberon (Spagna, Messico) e George Yeo (Singapore). Insieme a mons. Paul Tighe (Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali), Giacomo Ghisani (Radio Vaticana), mons. Carlo Maria Polvani (Segreteria di Stato), mons. Lucio Adrián Ruiz (Internet Service Vaticano) e Giovanni Maria Vian (L’Osservatore Romano).
Infine, un nuovo gruppo dirigente per lo Ior, guidato da Jean-Baptiste de Franssu, chiamato da oggi a realizzare la seconda fase di riforme, dopo la prima conclusa dal suo predecessore von Freyberg, con tre priorità: rafforzare il business dello Ior, spostare la gestione del patrimonio ad un nuovo Vatican asset Mnagement (Vam) e concentrare le sue attività a servizio del clero, congregazioni, diocesi e laici dipendenti vaticani.
Roberta Gisotti
Testi provenienti dal sito di Radio Vaticana