Il “Vangelo della moglie di Gesù” è quasi certamente un falso. L’ennesima conferma, come scrive Tempi il 6 maggio, arriva da uno studio appena pubblicato da Christian Askeland, un ricercatore americano dell’Indiana Wesleyan University, specializzato in versioni copte del vangelo di Giovanni.
Il testo scritto su un papiro risalente al 700 – 800 dopo Cristo e scoperto due anni fa dall’Harvard Divinity School, in cui si legge “Gesù disse loro: vi presento mia moglie”, sarebbe in realtà l’opera di un falsario degli anni 2000.
Diverse incongruenze
In uno studio giudicato legittimo e interessante dalla stessa autrice della scoperta del papiro, Karen King, Askeland ha dimostrato che il “vangelo della moglie di Gesù” è un falso grazie alla comparazione con un secondo frammento, una versione copta del vangelo di Giovanni, acquistato da Harvard insieme al frammento sulla moglie di Gesù e poi pubblicato sull’Harvard Theological Review.
Askeland ha dimostrato che il secondo frammento è senza dubbio un falso. Il testo è stato infatti parzialmente copiato da una ricerca del 1924, recentemente pubblicata su internet, scritta in un particolare dialetto copto (Lycopolitan), che però gli scribi del 700-800 (età a cui risale il papiro) non avrebbero mai potuto conoscere, essendosi estinto fra i tre e i cinque secoli prima. Paragonando il frammento falso con quello che parla della moglie di Gesù, Askeland ha rintracciato più di una somiglianza. Forse è stata proprio la stessa mano a scrivere?
Inganno del papiro autentico
Come è riuscito il falsario a ingannare gli studiosi di Harvard e gli strumenti di rilevamento della prestigiosa università americana? Secondo gli esperti, ha utilizzato un pezzo di papiro realmente antico, scrivendo i due testi evangelici con un particolare tipo di inchiostro composto da fuliggine, in grado di ingannare i test di spettroscopia Raman usati per calcolarne l’età. E per scrivere il testo del vangelo di Giovanni, come dimostra lo studio di Askeland, il falsario si è liberamente ispirato a uno studio del 1924, da qualche anno scaricabile da internet in formato pdf.
Errori grammaticali
Lo scetticismo sul brano copto in cui Gesù presenta la sua fantomatica moglie ai discepoli deriva dagli errori grammaticali presenti nel testo, dal fatto che sembra una copia del vangelo di Tommaso, ma anche dall’insolito uso del grassetto nella frase incriminata. Lo studioso di religione della Brown University, Leo Depuydt, in un articolo pubblicato sempre sulla Harvard Theological Review ha spiegato che l’uso del grassetto sembra voler produrre un qualche effetto comico. «Suona più o meno così – scrive Depuydt – “mia moglie: sì, ho detto mia moglie, avete capito bene!”». Per l’esperto, il frammento «può andar bene per uno sketch dei Monty Python», non per uno studio scientifico.
Fonte: Aleteia
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