Solo Gesù può aiutarci ad uscire dalle tombe di peccato, dalle zone morte del nostro cuore. E’ quanto ha affermato Papa Francesco durante la Santa Messa presieduta questa sera nella parrocchia romana di San Gregorio alla Magliana. Ricordando il Vangelo odierno sulla risurrezione di Lazzaro, il Santo Padre ha poi esortato ad uscire dalle tombe che abbiamo dentro.
Prima della celebrazione, il Pontefice ha incontrato le varie realtà della parrocchia.
Tutti noi abbiamo alcune parti del nostro cuore che non sono vive. Alcuni hanno“tante parti del cuore morte, una vera necrosi spirituale”. Solo Gesù – ha affermato il Papa – è capace di aiutarci “ad uscire da queste zone morte”, da queste “tombe di peccato”:
“Tutti siamo peccatori. Ma se noi siamo molto attaccati a questi sepolcri, li custodiamo dentro di noi e non vogliamo che tutto il nostro cuore risorga alla vita; diventiamo corrotti e la nostra anima incomincia a dare cattivo odore, l’odore di quella persona che è attaccata al peccato”.
Dobbiamo avere la forza di sentire quello che Gesù ha detto a Lazzaro:
“Lazzaro vieni fuori! Così vi invito a pensare un attimo in silenzio: Dove è la mia necrosi dentro? Dove è la parte morta della mia anima? Dove è la mia tomba? … E togliere la pietra, togliere la pietra della vergogna… Sentiamo la voce di Gesù che con la potenza di Dio ci dice: Vieni fuori, esci da quella tomba che hai dentro”.
Papa Francesco ha poi portato un dono per tutta la comunità, un Vangelo tascabile:
“E’ un regalo che vi ho portato perché così ricevete la Parola di Dio e così potrete anche sentire la Parola di Gesù che vi dice: Venite fuori! E prepararsi alla notte di Pasqua”.
Prima della Santa Messa, Papa Francesco ha incontrato le varie le varie realtà della parrocchia. Ai bambini e i ai ragazzi il Santo Padre ha detto che non si può vivere bene senza una vera speranza:
“La speranza mai delude perché la speranza è un dono di Dio e noi dobbiamo aprire il cuore a Dio perché ci dia la speranza”.
Agli ammalati e agli anziani il Pontefice ha spiegato che la speranza è viva anche nella sofferenza:
“Siamo stati redenti con Gesù nella croce. E quando viene la croce della malattia, noi somigliamo a Gesù”.
Alle coppie che hanno battezzato recentemente i figli, il Papa ha poi detto:
“E’ importante mantenere il rapporto con la parrocchia dopo il battesimo perché così crescono uniti alla comunità parrocchiale. Così la comunità cresce e si aiuta”.
Incontrando i volontari della cooperativa “Prora”, per il reinserimento lavorativo di ex detenuti o ex tossicodipendenti, il Santo Padre ha infine indicato il luogo migliore per incontrare Gesù:
“Il posto migliore, il luogo migliore per trovare il Signore è la propria debolezza. Gesù lo troviamo bene nei nostri peccati, nelle nostre colpe, nei nostri sbagli”.
Testo proveniente dal sito di Radio Vaticana