«Quando ho visto questo libro il sangue mi si è rimescolato e fa parte dei libri raccomandati agli insegnanti!». Questo è il commento incredulo del leader dell’Ump Jean-Francois Copé davanti al nuovo testo che il ministro dell’Educazione francese ha voluto inserire tra quelli consigliati agli insegnanti per i corsi del programma ABCD dell’uguaglianza: “Tous à poil”, Tutti nudi.
IL NUDISMO CI RENDE UGUALI. Nel libro tutti si spogliano per restare come mamma li ha fatti: i vecchi, il poliziotto, i vicini, la maestra e ovviamente i bambini. Così si insegna «l’uguaglianza attraverso il nudismo». Per i curatori del libro, riporta oggi il Foglio, l’album deve insegnare ad essere «disinibiti». In protesta alla nuova iniziativa del governo francese di Francois Hollande, la Manif pour tous ha chiesto di togliere il volume dagli istituti scolastici e dalle biblioteche pubbliche.
GENERAZIONE REAZIONARIA. Per la continua opposizione alle “novità” introdotte dai ministri di Hollande, il settimanale francese Nouvel Observateur ha definito gli appartenenti alla Manif la “Génération reac”, generazione reazionaria. Perché, come scrive il Foglio, «sarebbe la Francia dei “nuovi reazionari” quella che non smobilita da più di un anno, che inventa forme di lotta sempre nuove e sempre nonviolente». E se normali famiglie composte da padri e madri sono definite così è per «l’incapacità della sinistra di capire ciò che sta accadendo».
LA SCORCIATOIA SBAGLIATA. Hollande, non potendo realizzare niente di concreto a causa della crisi economica, «ha incautamente imboccato la strada spagnola delle riforme socio-culturali» prosegue il Foglio. «Una scorciatoia che non sta pagando: quelle riforme calate dall’alto sono “profondamente respinte da una parte del paese”, ha detto la scorsa settimana lo scrittore cattolico Denis Tillinac, intervistato da Atlantico.fr, “e poiché questa Francia rifiuta oggi una certa visione del progresso che le si vorrebbe imporre, si capisce che la questione dell’articolazione tra legalità e legittimità diventa cruciale per l’attuale governo».
articolo pubblicato su Tempi.it