“Le «miracle» français du P. Popiełuszko”. Così titola il quotidiano francese d’ispirazione cattolica La Croix, raccontando un presunto miracolo attribuito all’intercessione del sacerdote polacco, Jerzy Popiełuszko, ucciso nell’ottobre del 1984 e beatificato da papa Benedetto XVI nel giugno del 2010. L’episodio risale a un anno fa, quando nel pomeriggio del 14 settembre 2012 un sacerdote si reca all’Ospedale di Créteil – un comune situato a nord della Francia – per offrire a un uomo di 56 anni (in fin di vita a causa di una rara forma di cancro al sangue) il conforto dei sacramenti.
Padre Jean – tornato da poco da un pellegrinaggio in Polonia sulle orme del beato Popiełuszko – decide di affidare il moribondo, già in coma, all’intercessione del sacerdote polacco.
Avendo anche scoperto di essere nato nello stesso giorno del beato, il 14 settembre 1947, padre Jean aggiunge alla sua preghiera questa esclamazione: “Senti Jerzy, è il tuo compleanno ed il mio, quindi se si deve fare qualcosa, questo è il giorno giusto”. Il prete di Créteil lascia accanto all’ammalato una immagine di Popiełuszko, una candela e una croce di Giovanni Paolo II.
Non passa molto tempo e il 56enne, Marc, in fin di vita si risveglia dal coma chiedendo cosa stava succedendo attorno a lui. Ai medici non resta che dichiarare gli esiti di una guarigione immediata e inspiegabile.
“Se verrà riconosciuto come miracolo si aprirà la strada per la canonizzazione di don Popiełuszko. Le prove di questa guarigione inspiegabile, se provate, verranno inviate alla Diocesi di Varsavia per la trasmissione a Roma.
Monsignor Michel Santier, vescovo di Créteil, ha convocato per marzo la Commissione speciale per indagare sull’autenticità del miracolo.
Nella verifica partecipano anche due medici indipendenti” (Zenit). “Mi sono reso conto quando le analisi del sangue hanno mostrato una svolta totale, dice Marc. Sono convinto che è il Signore che mi ha guarito. Ma io ancora mi chiedo perché a me, mi sono salvato, mentre altri, più credenti di me, non lo sono stati?”.
Popiełuszko è una delle figure più eroiche e contemporanee venerate in Polonia. Non bastarono la minacce delle autorità polacche a far desistere il giovane sacerdote dai compiti evangelici abbracciati con il sacramento dell’Ordine, «Io mi sono offerto – diceva spesso – e non mi tiro indietro».
Il 19 ottobre 1984, di ritorno da un servizio pastorale, fu rapito e ucciso da tre funzionari del ministero dell’interno, e il suo corpo fu ritrovato il 30 ottobre nelle acque della Vistola vicino a Włocławek.
Ai funerali parteciparono più di 500mila persone, compreso il leader di Solidarność Lech Wałęsa. La sua tomba, oggi, è meta di continui pellegrinaggi, dalla Polonia e dall’estero; il 14 giugno 1987 pregò sulla sua tomba anche papa Wojtyla. La solenne messa di beatificazione di don Jerzy Popiełuszko si è tenuta a Varsavia domenica 6 giugno 2010 durante il pontificato di Benedetto XVI.
articolo pubblicato su Vatican Insider