Offesa a Ratzinger. Denunciato GayStatale

Comunicato Stampa 21-2013
Ci sono limiti alla decenza che quando vengono superati impongono una reazione per amore della dignità personale e della verità. Soprattutto quando l’indecenza travalica i limiti del codice penale.

 

Per queste ragioni i Giuristi per la Vita hanno deciso di sporgere denuncia alla Procura della Repubblica di Milano contro il vergognoso atto di vilipendio nei confronti di Benedetto XVI perpetrato dall’organizzazione studentesca Collettivo GayStatale dell’Università degli Studi di Milano.

Mediante organi di stampa nazionali e diversi siti internet, a partire da metà novembre 2013, è stata pubblicizzata la rassegna “Gay Statale Cineforum-omosessualità & religione”, promossa dallo stesso Collettivo GayStatale, la cui locandina nella quale venivano pubblicizzati gli eventi fissati per il mese di novembre del 2013 (proiezioni di film di contenuto fortemente anticattolico) effigiava il Papa Emerito Joseph Ratzinger, Benedetto XVI, truccato in versione “drag queen”, sfruttando la sua oltraggiosa immagine caricaturale per promuovere eventi anti-cattolici.

 

La macchietta del Papa “esibizionista-omosessuale” vista in sinergia e contestualità grafica con il titolo della locandina «omosessualità & religione», ha dimostrato come l’offesa al Papa fosse stata utilizzata precipuamente come un mezzo per offendere i cattolici, nonché i princìpi e i valori cristiani. Il disprezzo, il vilipendio ed il dileggio operati nei confronti di un Pontefice e, con esso, nei confronti degli stessi cattolici, ha peraltro originato vibrate proteste da parte dei fedeli, riportate in alcuni quotidiani nazionali, ed un commento dell’agenzia SIR, legata alla Conferenza Episcopale Italiana.

 

Ancor più grave risulta il fatto che l’evento sia stato persino finanziato dalla Università statale di Milano con un contributo di 4.000,00 Euro, come si evince dal verbale del Consiglio di Amministrazione dell’Ateneo tenutosi il 26 settembre 2012.

L’inqualificabile ridicolizzazione del Pontefice, raffigurato come una macchietta omosessuale e truccato come un fenomeno da baraccone, ha indotto il 19 novembre 2013 la Commissione dell’Università degli Studi di Milano incaricata di selezionare e ammettere al finanziamento i progetti di attività culturali presentati dalle associazione studentesche, a decidere, con voto unanime, lo stralcio dal finanziamento erogato al Collettivo Gay Statale per l’anno accademico in corso, della parte destinata a coprire le spese sostenute per la realizzazione della locandina dedicata al “Gay Statale Cineforum-omosessualità & religione”.

 

Con una nota pubblicata in data 20 novembre 2013, i responsabili dello stesso Collettivo GayStatale, ha riconosciuto pubblicamente di aver commesso una grave offesa al sentimento religioso, dichiarando di «assumersi l’intera responsabilità» dell’increscioso accaduto. (l’immagine però non è stata rimossa dal sito, ndr)

 

I Giuristi per la Vita hanno, quindi, deciso di sporgere denuncia alla competente Autorità Giudiziaria per il reato di offese ad una confessione religiosa mediante vilipendio di persone, previsto e punito dall’art.403 del Codice Penale, dichiarando di costituirsi parte civile nell’eventuale procedimento penale instaurato a seguito della denuncia, e di devolvere, in caso di condanna degli autori del reato, l’importo del risarcimento alle Monache dell’Adorazione Eucaristica del Monastero di San Lazzaro e Santa Maria Maddalena di Pietrarubbia (PU).

Gli studenti del Collettivo GayStatale impareranno, così, che per diventare adulti non basta dichiarare di «assumersi l’intera responsabilità» dei propri atti. Occorre anche pagarne concretamente le conseguenze.

 

IL PRESIDENTE

Avv. Gianfranco Amato