Ma il bersaglio è un altro – di Costanza Miriano

Tutta la faccenda spagnola mi metterebbe una grande allegria – pubblicità gratuita, vendite che volano, corrispondenti stranieri che mi pregano di concedere loro qualche minuto, come se contassi qualcosa – se non fosse che il vero obiettivo di tutta la polemica è la Chiesa cattolica spagnola, in questo caso nella persona dell’arcivescovo di Granada, il grande Javier Martìnez, editore della versione spagnola del mio libro.

 

Le parole Martinez e sottomissione nella stessa frase non sono tollerate dalle femministe spagnole, che ce l’hanno con lui in modo furente e inspiegabile. O meglio, spiegabile solo alla luce di una battaglia politica che vede la Spagna anticlericale in modo irragionevole, battaglia che non voglio commentare non conoscendola abbastanza.

Ecco perché mi piacerebbe fare la martire, atteggiarmi a Giovanna D’Arco, ma purtroppo non posso, il mio senso del ridicolo me lo impedisce. Essere autore di un libro proibito è il sogno di ogni scrittore, ma mi sembra di non meritare tanta gloria. Tra l’altro se dovessero censurare me, andrebbero ritirate dal mercato tutte le copie in spagnolo della Bibbia, laddove parla di “marito capo della moglie” o di sodomia come “passione infame”.

Piuttosto credo che la partita sia molto più grande di quella che si gioca intorno al mio libro. Sono due antropologie che si scontrano, quella delle gender theories che pur essendo teorie sono promosse come dati di fatto a livello internazionale da tutti i grandi organismi di governo, e quella cristiana, che io ho solo raccontato con un linguaggio semplice e colorito, come direbbe un mio amico prete “alla porcogiuda”.

Ecco, questa è la battaglia davvero interessante, e la crisi di nervi che ha procurato la parola “sottomessa” ne è la spia. E’ l’idea stessa di uomo e donna, di maschile e femminile ad essere in gioco, e qui sì che la storia si fa interessante.

 

dal blog di Costanza Miriano