Augias, cordiali mazzate al culto mariano – di Tommaso Scandroglio

Lo scorso 23 settembre è andata in onda su Rai Tre la prima puntata di un nuovo programma: “Pane Quotidiano”. In realtà si tratta sostanzialmente del programma “Le storie” di Corrado Augias, che ha chiuso i battenti la scorsa stagione, con qualche novità in più in merito a contenuto e forma. Augias apre il programma da conduttore ma poi dismette subito questi panni e introduce lui, da ospite, la vera conduttrice: Concita De Gregorio, ex direttrice dell’Unità e una della firme note di Repubblica.

È davvero un genio Augias: riesce ad essere ospite e conduttore allo stesso tempo. Tutto al fine poi di sponsorizzare un proprio libro: “Inchiesta su Maria”. Il volume, che completa il dittico iniziato con “Inchiesta su Gesù”, è stato scritto insieme a Marco Vannini, presentato questi come “mistico”.

Vannini tra gli altri suoi lavori è da ricordare per “Oltre il cristianesimo” edito da Bompiani. La scheda introduttiva così presenta il libro: “La fedeltà al messaggio cristiano significa quindi andare oltre lo stesso cristianesimo nei suoi condizionamenti storico-ideologici” ed attingere al brahmanesimo e al buddhismo. Un ossimoro che non fa una piega: per essere cristiani occorre non essere cristiani.

 

Augias spiega che ha voluto scrivere questo libro su Maria a causa della «approssimazione e sconoscenza di quella che è una delle più grandi religioni dell’umanità. Ma sant’Iddio, è proprio il caso di dirlo, se dovete essere cattolici almeno sappiate di cosa parlate».

Augias afferma che la figura di Maria è poco conosciuta e che «molti sanno solo quattro favolette». Per fortuna che c’è il duo Augias/Vannini a toglierci dalle sacche dell’ignoranza sulla Madre di Gesù.

Noi che, come dei poveri sprovveduti, ad esempio abbiamo fatto affidamento sin ora a teologi di second’ordine come René Laurentin o apologeti come Vittorio Messori. Solo dopo duemila anni di storia finalmente ci viene svelata davvero chi è Maria e per ironia della sorte grazie ad un laico.

Laico che però non ha la presunzione di insegnarci la verità: «Non c’è un intento pedagogico, da mestrino» chiosa il nostro. E allora se non ha nulla da insegnare perché scrivere e andare in TV?

 

L’auto-intervista che Augias si confeziona – l’emozionata De Gregorio è lì che arreda e tenta di spianare contratti e nervosi sorrisi – da una parte inanella delle vere perle esegetiche e su altro versante sferra mazzate di velluto al culto mariano.

 

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