«Far rispettare la dignità di Gesù» e «ristabilire l’integrità dell’Uomo di Nazareth». Sono questi gli obiettivi di Dola Indidis, avvocato kenyota che ha presentato un’istanza alla Corte internazionale di giustizia per riaprire il caso giudiziario più famoso della storia: quello che ha condannato alla crocifissione Gesù Cristo.
Sembra una follia agostana, ma il nostro legale è determinato nel suo intento e convinto (beato lui) di poter vincere.
RIAPRIRE IL CASO GESÙ. Ponzio Pilato se n’è lavato le mani e Dola non ha nessuna intenzione di agire allo stesso modo. E poiché secondo l’avvocato cristiano il processo avvenuto duemila anni fa è stato «illegale, ingiusto, discriminatorio e lesivo dei diritti umani di Gesù», è giunto il momento di riaprirlo.
PROCESSO CONTRO ITALIA E ISRAELE. E se l’imperatore Tiberio e Ponzio Pilato potrebbero essere difficili da imputare, così come il Sommo sacerdote, Dola vuole portare sul tavolo degli imputati gli Stati connessi a quelle personalità: l’Italia e Israele. L’avvocato è sicuro di avere «ampi margini di successo» ma ci sono diversi problemi che la Corte, qualora decidesse di accettare l’istanza, dovrà affrontare.
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