Cosa ci può ottenere una preghiera ardente?

Come Gioacchino Pecci divenne sacerdote e poi… Nella prima metà del XIX secolo, un gruppetto di giovani di famiglie benestanti di Carpineto, stavano recandosi verso il paese limitrofo, per potersi divertire a una sagra. Tutti erano di buona luna, perché giovani, allegri e spensierati. Per strada venne loro incontro una mendicante. “Abbiate compassione di me, o giovani, i miei tre bambini mi aspettano a casa, affamati e senza cibo”.

 

Ognuno dei giovani le dette qualche spicciolo; uno di loro, però, le dette tutto il denaro che aveva con sé.

Commossa da quella offerta generosissima, la povera donna si mise a piangere, dicendogli: “Dio ti benedica, figlio mio! Ogni giorno pregherò per te! Tu mi hai donato talmente tanto che io ci riuscirò a vivere per alcuni mesi. Iddio benedirà ognuno dei tuoi passi! Potresti, ragazzo, diventare anche sacerdote e io pregherò proprio per questo scopo!”

Questo giovane generoso si chiamava Gioacchino Pecci. Divenne veramente sacerdote e – più tardi – anche Papa. Assunse, da pontefice il nome di Leone XIII e raggiunse grande reputazione e celebrità. (Da Esempi di vita cristiana di Padre Petar Ljubcic, Edizioni OCD)

Leone XIII fu il Papa che durante la celebrazione di una santa Messa, ebbe un’apparizione che lo lasciò sconvolto. Al termine della stessa – come racconta padre Domenico Pechenino e come riferito dai familiari e molti testimoni – il Pontefice si ritirò nel suo studio e compose la celebra preghiera a San Michele Arcangelo che fino a qualche anno fa si recitava al termine della Messa.

«San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia; contro le malvagità e le insidie del diavolo sii nostro aiuto.

Ti preghiamo supplici: che il Signore lo comandi!

E tu, principe delle milizie celesti, con la potenza che ti viene da Dio, ricaccia nell’inferno Satana e gli altri spinti maligni, che si aggirano per il mondo a perdizio­ne delle anime».

 

A proposito, il 5 Luglio 2013 molti giornali hanno riferito la notizia dell’inaugurazione da parte di Papa Francesco e del Papa Emerito Benedetto XVI, dalla statua di San Michele Arcangelo ai Giardini Vaticani. Vero, parzialmente. Pochissimi hanno riportato la notizia completa del fatto che la statua era l’occasione per consacrare il Vaticano a San Michele Arcangelo e a San Giuseppe.

Prendiamo spunto dalla santa audacia dei nostri papi e rivolgiamoci spesso a questo santo potente.

 

Fonte: Fermenti Cattolici Vivi