La ministra dei Diritti delle donne, Najat Vallaud-Belkacem, ha presentato in Francia il suo progetto di legge per favorire “l’uguaglianza tra uomini e donne”. Tra le tante disposizioni previste, ce n’è una che farà discutere: quella che obbliga i provider di internet (i corrispettivi francesi di Fastweb o Tiscali) a denunciare tutto ciò che su internet ha un contenuto sessista o omofobo.
DELAZIONE OBBLIGATORIA. La proposta è contenuta nell’articolo 17 del progetto di legge, già ridefinito “delazione per tutti”. Oggi i provider di internet non sono responsabili di ciò che viene pubblicato sul web tramite i servizi da loro offerti.
Se la legge passerà, i provider dovranno bandire espressioni che inneggino a crimini contro l’umanità o incitino all’odio. Per questo dovranno rendere disponibile agli utenti un dispositivo di allarme con il quale questi potranno segnalare al provider un contenuto offensivo.
A questo punto, il provider «dovrà obbligatoriamente informare in modo tempestivo le autorità pubbliche competenti degli atti illeciti segnalati». Se non lo faranno, e questa è una delle novità, i provider stessi saranno ritenuti responsabili e perseguibili penalmente.
OMOFOBIA. Tra le «nuove linee guida» su che cosa significhi «incitamento all’odio», ecco la seconda novità, la ministra Vallaud-Belkacem ha inserito le espressioni «sessiste, omofobe e discriminatorie verso i disabili».
Se passerà la legge, dunque, ogni frase pubblicata su internet ritenuta “omofoba” dovrà essere denunciata obbligatoriamente. Vista la reazione sproporzionata della polizia francese e del governo Hollande alle proteste contro il matrimonio gay, con l’eclatante condanna a quattro mesi di prigione del giovane Nicolas, e l’interpretazione corrente del termine “omofobia”, che comprende tutte le opinioni che si oppongono alla legge Taubira sul matrimonio per tutti, si può star certi che dal giorno dell’approvazione della “legge sull’uguaglianza tra donne e uomini” verranno denunciate decine e decine di persone al giorno in Francia come “omofobe”. Dal matrimonio per tutti alla delazione per tutti.
Leone Grotti
articolo pubblicato su Tempi.it