Questi due articoli che pubblichiamo, uno di Maurizio D’Orlando e un altro tradotto dal sito cattolico LifeSiteNews, meritano una piccola premessa. Avevamo già letto nel web di un dissennato che faceva sesso con il proprio cane giustificandolo come fatto normale, ma avevamo ritenuto per decenza di non scriverne. Le nuove notizie che invece ora riportiamo sono di una gravità talmente inaudita e pericolosa da spingerci a mettere in guardia tutti gli animalisti, gli ambientalisti, i vegetariani e i vegani dalla deriva verso cui stanno navigando.
E per questo scopo ci appoggiamo a S. Paolo e alla sua prima lettera a Timoteo, della quale riportiamo quanto qui interessa:
Lo Spirito dichiara apertamente che negli ultimi tempi alcuni si allontaneranno dalla fede, dando retta a spiriti menzogneri e a dottrine diaboliche, sedotti dall’ipocrisia di impostori, già bollati a fuoco nella loro coscienza. Costoro vieteranno il matrimonio, imporranno di astenersi da alcuni cibi che Dio ha creato per essere mangiati con rendimento di grazie dai fedeli e da quanti conoscono la verità. Infatti tutto ciò che è stato creato da Dio è buono e nulla è da scartarsi, quando lo si prende con rendimento di grazie, perché esso viene santificato dalla parola di Dio e dalla preghiera. (1Tim 4, 1-5)
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Una conferenza programmata all’Università di Yale per dicembre prossimo intende promuovere il riconoscimento della “persona non umana” per alcuni grandi mammiferi, come gli scimpanzé, le balene e gli elefanti.
Tra i proponenti e promotori della conferenza c’è Peter Singer, un australiano di famiglia ebraica, definito filoso utilitarista, che insegna bioetica all’università americana di Princeton e filosofia applicata ed etica pubblica all’università di Melbourne in Australia. È l’ideologo del Fronte di Liberazione Animale – dal nome di un suo libro Animal Liberation pubblicato nel 1975 – libro che è divenuto una delle fonti di ispirazione del movimento Vegano.
(Il termine vegano deriva da vegan, contrazione della parola vegetarian, un neologismo inventato dall’inglese Donald Watson (1910 – 2005). Il movimento vegano è una filosofia di vita che estremizza il vegetarianesimo e che si basa sul rifiuto di ogni forma di sfruttamento degli animali, dall’alimentazione, compresi il latte e i latticini, all’abbigliamento, allo spettacolo e a ogni altro uso. Esso però va oltre la pratica alimentare, infatti in moltissimi oggetti comunemente usati vi è la presenza di materie di origine animale e la loro totale esclusione dall’uso corrente implicherebbe ricadute sulle attività produttive e, quindi, sull’economia. Ndr)
Singer, che promuove i diritti della “persona non umana” nei confronti degli animali, è inoltre un sostenitore dell’aborto perché non riconosce alcun diritto al feto nel grembo materno.
Non solo. Egli è noto per essere favorevole anche al vero e proprio infanticidio dei neonati disabili, con meno di trenta giorni di vita (bontà sua), per ricavarne organi per i trapianti.
I neonati, secondo lui hanno lo stesso valore morale delle lumache, secondo un suo famoso paragone.
Promuove inoltre l’eutanasia non solo volontaria ma anche non volontaria degli anziani e di tutti coloro che sono diventati un peso, in termini di assistenza, per la famiglia e per lo Stato.
Inoltre caldeggia ogni genere di sessualità, inclusa quella con gli animali. I particolari sono in un suo scritto del 2001, Heavy Petting, avvertendo chi volesse leggerlo che in esso, con un linguaggio apparentemente distaccato, vengono riferiti dettagli ributtanti.
L’anti-umanismo della conferenza di Yale è di una gravità tale che occorrerebbe opporsi con una forte mobilitazione popolare perché quest’orrore, se propagato e accolto, potrebbe insinuarsi tragicamente nella nostra società.
Riporto qui di seguito il testo del sito pro-vita sulla conferenza animalista di Yale. Invito infine ad aderire alla campagna di protesta promossa dal sito con iniziative anche dall’Italia e a fornire eventuali suggerimenti per la protesta.
Maurizio d’Orlando
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by Thaddeus Baklinski
Tue Apr 16, 2013 16:53 EST
(Traduzione)
Dopo il movimento per i diritti della persona sorto negli Stati Uniti (il cattolico Personhood USA, ndr), è sorto un altro movimento ma non è rivolto a garantire i diritti dei feti umani, bensì di quelli delle scimmie e degli elefanti.
L’università di Yale (università privata di New Haven nel Connecticut, ndr) sta organizzando una conferenza su “L’individuo oltre l’uomo” per i giorni dal 6 all’8 dicembre 2013. Parteciperà all’evento, oltre ai vari sostenitori dei diritti degli animali, il famigerato infanticida e promotore di un’etica di brutalità Peter Singer.
La conferenza è co-sponsorizzata dal gruppo per i diritti degli animali Progetto per i Diritti dei Non Umani e dall‘Istituto per le Tecnologie Etiche ed emergenti, in collaborazione con il Centro Interdisciplinare per la Bioetica e Il Gruppo di Etica per gli Animali di Yale.
“L’evento si concentrerà sul diritto all’esistenza degli animali non umani, includendo le grandi scimmie, i cetacei e gli elefanti, ed esplorerà le nozioni che si stanno facendo strada sull’individuo analizzandole attraverso le strutture della neuroscienza, la scienza del comportamento, la filosofia, l’etica e la legge”. Questa è la definizione della conferenza visibile sul sito.
“Una speciale considerazione sarà data alla discussione sull’essenza dell’animale non umano in termini di comprensione della storia, della scienza e della filosofia che sta dietro all’individuo, e i modi di proteggere gli interesse degli animali attraverso l’istituzione di norme legali, incrementando la consapevolezza del pubblico”.
Peter Singer, che è stato nominato dall’Arcivescovo cattolico della sua città, Melbourne, “il più famigerato messaggero di morte” d’Australia, dal 1999 lavora come Professore di Bioetica all’Università di Princeton (USA, ndr).
E’ famigerato per aver detto che nessun feto dovrebbe essere considerato come una persona fino a dopo 30 giorni dalla nascita e che il medico curante dovrebbe uccidere i bambini disabili nel momento in cui nascono. Singer concorda con il filosofo Sudafricano David Benatar che ha postulato che l’umanità dovrebbe sterilizzarsi per raggiungere l’estinzione.
Singer ha inoltre promosso apertamente la bestialità e la sperimentazione sulle persone mentalmente disabili.
Altri fondamentali relatori alla conferenza di Yale per i diritti sugli animali saranno l’avvocato Steven M. Wise, presidente del Centro per l’Espansione dei Diritti Fondamentali e direttore del Progetto per i Diritti dei Non-Umani, e James Hughes, direttore esecutivo dell’Istituto per l’Etica e le Tecnologie Emergenti.
Hughes è un ex monaco buddista e un “attenuato unitario buddista“, in accordo al suo curriculum vitae ed è professore al Trinity College di Hartford, Connecticut, dove insegna etica medica, politica sanitaria e studi futuri. Il suo libro intitolato “Il Cittadino Cyborg: Perché le Società Democratiche Devono Rispondere all’Uomo Riprogettato del Futuro” è un trattato sul transumanesimo, cioè un movimento che ricerca l’uso di tecnologie per trasformare l’umanità in qualcosa di “oltre” l’uomo.
Il rinomato avvocato, bioeticista e difensore dell’eccezionalismo umano (che riconosce all’uomo una sua identità eccezionale e unica, ndr), Wesley J. Smith, ha comparato l’anti-umanismo della prossima conferenza di Yale a una catastrofica eruzione vulcanica.
“L’anti-umanesimo e la cisterna del pensiero radicale si stanno riversando fuori dall’accademia come un flusso piroclastico“, ha commentato Smith sul suo blog al National Review. “Se non stiamo attenti, distruggerà l’universale eguaglianza umana, spina dorsale della Civiltà Occidentale, proprio come il Vesuvio ha distrutto Pompei“:
“I diritti degli animali, corrente principale della bioetica e il Movimento transumanista vogliono entrambi distruggere la convinzione della società sul valore unico della vita umana: coloro che supportano i diritti degli animali vogliono creare una morale che metta sullo stesso piano noi e la fauna; i transumanisti sono un movimento eugenetico e credono di dover buttar giù gli umani dal piedistallo dell’eccezionalità come predicato per essersi impegnati nel ricreazionismo biologico; mentre la bioetica tradizionale renderebbe l’appartenenza alla specie umana moralmente irrilevante per consentire (tra gli altri motivi) lo sfruttamento utilitaristico di alcuni di noi come una risorsa naturale “. Così ha detto Smith.
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Revisione e traduzione a cura de La Madre della Chiesa