Papa Francesco ha chiesto al patriarca di Lisbona, il cardinale José Policarpo, di consacrare il suo pontificato alla Madonna di Fatima. È stato lo stesso porporato a raccontarlo aprendo nei giorni scorsi i lavori della 181° assemblea generale della conferenza episcopale portoghese. Al termine del suo discorso di apertura dei lavori, Policarpo ha detto: «Papa Francesco mi ha chiesto due volte che io consacri il suo nuovo ministero a Nostra Signora di Fatima.
È un mandato che posso compiere nel silenzio e nella preghiera. Ma sarebbe bello che tutta la conferenza episcopale si associasse alla realizzazione di questa richiesta. Maria ci guidi nei nostri lavori e anche nel dare compimento a questo desiderio di Papa Francesco».
Il rapporto dei Pontefici con Fatima è sempre stato molto stretto. Eugenio Pacelli, consacrato vescovo nella Cappella Sistina proprio nel giorno della prima apparizione (13 maggio 1917), da Papa volle che il testo del terzo segreto venisse custodito in Vaticano. E nel 1950, alla vigilia della proclamazione del dogma dell’Assunzione di Maria, raccontò di aver assistito al miracolo del sole nei giardini vaticani, lo stesso al quale assistettero nell’ottobre 1917 le persone accorse all’ultima apparizione della Madonna ai tre pastorelli di Fatima. Pio XII considerò quel fenomeno come una conferma celeste del dogma che stava per proclamare, descrivendo in un appunto manoscritto di aver potuto vedere ripetutamente il sole roteare su se stesso.
Giovanni XXIII lesse per primo il segreto, nel 1959, lo fece conoscere ai collaboratori della Segreteria di Stato e del Sant’Uffizio, infine decise di non divulgarlo. Paolo VI volle recarsi a Fatima in pellegrinaggio nel cinquantesimo anniversario delle apparizioni. Un colloquio con suor Lucia, veggente di Fatima, ebbe l’allora patriarca di Venezia Albino Luciani, meno di un anno prima di essere eletto Papa.
Ma è con Giovanni Paolo II che il segreto di Fatima si compie: Papa Wojtyla subisce l’attentato il 13 maggio 1981 e attribuisce alla «mano materna» della Madonna la deviazione del proiettile che gli salverà la vita. Nel maggio 2000, sarà proprio Giovanni Paolo II a rivelare al mondo il testo del terzo segreto, proponendo come interpretazione (non vincolante) quella secondo la quale il Papa colpito a morte nela visione dei pastorelli sarebbe stato lui.
Benedetto XVI, che da cardinale aveva scritto un commento teologico al segreto, nel maggio 2010 si è recato a Fatima, sulle orme del predecessore, e durante il volo che lo portava in Portogallo, rispondendo alle domande dei giornalisti, ha affermato che il messaggio di Fatima è ancora attuale e che la profezia può applicarsi non soltanto alla lotta della Chiesa contro i regimi totalitari dell’Est, ma anche allo scandalo della pedofilia.
Fonte: Vatican Insider