Città del Vaticano, 22 marzo 2013 – Papa Francesco ha celebrato questa mattina la Messa nella cappellina della Casa Santa Marta alla presenza di netturbini e giardinieri che lavorano in Vaticano. Una vera e propria sorpresa per gli oltre 30 dipendenti che hanno accolto con gioia l’invito del Pontefice.
“Siamo gli invisibili”: così Luciano Cecchetti, responsabile del servizio dei giardini e della nettezza urbana, parla di quanti in Vaticano, ogni giorno, lavorano provvedendo a tenere pulita Piazza San Pietro e curando le piante che rendono il piccolo Stato un giardino delle meraviglie.
Dedizione che il Papa ha voluto premiare invitandoli alla Messa delle 7.00 nella Casa Santa Marta:
“Trovarsi di fronte al Santo Padre, in una Messa per noi, è una cosa che non capita tutti i giorni. Mi giravo e vedevo le facce dei dipendenti: siamo usciti un po’ tutti con gli occhi lucidi. E’ stata una Messa veramente molto semplice, a contatto diretto con chi da pochi giorni è stato eletto Pontefice. Lo abbiamo ringraziato tanto… specialmente quando ci ha salutato alla fine: siamo stati presentati uno ad uno e per ognuno di noi ha avuto una parola. Quello che ci ha detto un po’ a tutti quanti è: ‘Pregate per me’. Tanti dipendenti, essendo giardinieri, gli hanno chiesto di visitare insieme a loro i giardini: lui ha annuito, facendo un cenno dalla testa… Non ha detto di no…”.
Nell’omelia a braccio – ha riferito il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi – il Papa si è soffermato sul passo del Vangelo di oggi che narra delle pietre raccolte dai giudei per lapidare Gesù. “Se noi abbiamo il cuore chiuso – ha detto Papa Francesco – se abbiamo il cuore di pietra, le pietre arrivano tra le mani e siamo pronti a gettarle” per questo bisogna aprire il cuore all’amore. E come è solito fare, il Pontefice si è seduto al termine della Messa tra i banchi con gli altri fedeli, in una delle ultime file, per un momento di preghiera personale.
Ieri mattina – ha riferito ancora padre Lombardi – il Papa aveva celebrato la Messa per i dipendenti della Casa Santa Marta insieme a mons. Lorenzo Baldisseri, segretario della Congregazione per i vescovi, ed il segretario don Alfred Xuereb. “E’ un modo – ha concluso il portavoce vaticano – per incontrare le persone che difficilmente potrà vedere poi”.
Benedetta Capelli
Testo proveniente dal sito di Radio Vaticana