La Chiesa di san Francesco di Sales a Marsiglia data alle fiamme, giovani che assaltano una scuola cattolica a Merida (Spagna) e chiedono la consegna del prete per essere bruciato, la cattedrale ortodossa russa a Ginevra (Svizzera) vandalizzata, intellettuali cristiani in Germania insultati e minacciati per aver parlato pubblicamente contro il matrimonio gay: sono soltanto alcuni dei 67 episodi accaduti nel 2012 e citati nel rapporto che l’Osservatorio su Intolleranza e Discriminazione contro i Cristiani (con sede a Vienna) ha trasmesso ieri all’Osce (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa), che sta preparando il suo rapporto annuale sui crimini d’odio.
La sequenza dei casi citati è impressionante e riguarda tutti i principali paesi europei. A Vienna, ad esempio, nell’ottobre 2012 sono stati presi d’assalto gli uffici dell’organizzazione pro-life Human Life International durante un Congresso mondiale di preghiera per la vita, con considerevoli danni per l’edificio.
In Gran Bretagna invece i proprietari di un bed & breakfast sono stati a lungo oggetto di lettere minatorie e di insulti, con scritte offensive all’esterno dopo aver rifiutato una stanza doppia a una coppia di gay; in Germania, l’intellettuale cattolico Martin Lohman, ha ricevuto invece minacce dopo aver parlato a una trasmissione tv ed essersi espresso in maniera negativa sulla possibilità di adottare per le coppie gay.
Non è questo il primo rapporto sull’intolleranza e la discriminazione contro i cristiani in Europa, ma quanto sta avvenendo segnala un salto di qualità, come afferma il sociologo (e collaboratore de La Nuova BQ) Massimo Introvigne, responsabile dell’Osservatorio della Libertà Religiosa istituito dal nostro ministero degli Esteri, che parla «di crimini d’odio contro i cristiani e la Chiesa Cattolica in Europa».
«Nel 2011 – spiega Introvigne – sono stato io stesso Rappresentante dell’OSCE per la libertà religiosa e ho organizzato un vertice OSCE a Roma, dove si è denunciato il rischio che dalla semplice intolleranza e discriminazione l’avversione contro il cristianesimo e la Chiesa passi a esprimersi in veri e propri crimini d’odio, una categoria riconosciuta e punita dalle convenzioni europee».
«Ora – prosegue Introvigne – ci siamo. Il rapporto presentato all’OSCE elenca e documenta 67 casi di crimini d’odio anticristiani in Europa negli ultimi dodici mesi, che possiamo dividere in tre categorie.
Sei casi si riferiscono ad attacchi vandalici contro chiese di cui sono responsabili gruppi ultra-fondamentalisti islamici.
Quindici casi si riferiscono ad aggressioni fisiche contro cristiani impegnati nella lotta contro l’aborto o ostili al matrimonio omosessuale.
La grande maggioranza dei casi, 46, è costituita da attacchi genericamente anticristiani contro chiese, cappelle, statue e qualche volta contro sacerdoti.
La casistica è impressionante: si va da statue della Madonna e di San Giuseppe decapitate a Fréjus, in Francia, il 26 dicembre 2012 a tre chiese bruciate nella stessa notte del 23 dicembre 2012 ad Amstetten in Austria, dall’incendio di una storica croce del XVII secolo a Strujan, in Slovenia, nello scorso maggio alla distruzione delle vetrate di diverse chiese a Duisburg, in Germania, in febbraio».
«L’OSCE – conclude Introvigne – suona l’allarme da anni. Questi incidenti sono troppi perché si possa ridurli a semplice teppismo. È in atto invece una vera campagna di odio contro la Chiesa, che si fa più intensa in occasione di controversie come quelle sul matrimonio omosessuale in Francia o di grandi eventi com’è ora il Conclave, che non resta solo al livello degli insulti perché sempre di più spinge frange estremiste a passare all’azione e perpetrare crimini d’odio».
Fabrizio Moriconi
Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana