Francia. “Mariage pour tous”: respinto il ricorso di 700 mila cittadini

L’ufficio del Consiglio economico, sociale e ambientale (il Cese) ha dichiarato ieri “inammissibile” il ricorso firmato da 700 mila cittadini francesi che, utilizzando per la prima volta questo nuovo processo di democrazia partecipativa, chiedevano al Cese una sospensione della procedura legislativa in corso sul progetto di legge presentato dal governo che apre il matrimonio e l’adozione alle coppie omosessuali.

 

La petizione al Cese fa parte di una serie d’iniziative messe in atto da “La manif pour tous”, cartello di 34 associazioni che si sono unite per contrastare il progetto di legge del ministro della giustizia Toubira.

E ieri l’Ufficio di presidenza del Cese si è pronunciato sulla irricevibilità della petizione. Dopo aver esaminato e controllato le firme e rilevato che le condizioni di numero e forma sono state regolari, il Cese ha fatto però sapere che ai sensi delle leggi vigenti, solo il primo ministro e non una petizione di cittadini può richiedere al Cese un parere su un progetto di legge né tantomeno autorizzare una sospensione di una procedura legislativa in corso.

Ha tuttavia deciso di avviare una consultazione sulle “evoluzioni contemporanee della famiglia e le loro conseguenze in materia di politiche pubbliche”. In un comunicato, le associazioni che aderiscono al cartello “La manif pour tous” hanno espresso tutta la loro delusione.

“Prendiamo atto – si legge in un loro comunicato – che è nata morta la nuova procedura del 2010, e volta a dare la possibilità ai cittadini di richiedere al Cese di avviare una riflessione approfondita su una riforma così fondamentale del diritto civile come l’istituzione del matrimonio e il diritto di filiazione”.

Le associazioni concludono invitando i francesi e in particolare coloro che hanno firmato la petizione a “scrivere la loro disapprovazione a François Hollande” e partecipare alla manifestazione del 24 marzo a Parigi, di nuovo sugli Champs Elysées. (R.P.)

 

Fonte: Radio Vaticana