Una Dichiarazione di fedeltà all’insegnamento immutabile della Chiesa sul matrimonio e alla sua ininterrotta disciplina è stata divulgata il 27 settembre 2016 da un gruppo di 80 personalità cattoliche, comprendenti cardinali, vescovi, sacerdoti, studiosi, dirigenti di associazioni ed esponenti della società civile. Tra le personalità che firmano il documento sono i cardinali Carlo Caffarra, Raymond Leo Burke e Jãnis Pujats, i vescovi Juan Rodolfo Laise, Andreas Laun e Athanasius Schneider.
Tra le altre personalità il teologo don Nicola Bux, il domenicano Efrem Jindráček, Vice-decano dell’Angelicum, padre Giovanni M. Scalese, ordinario per l’Afghanistan, i professori Alma von Stockhausen, fondatrice dell’Accademia Gustav Siewert, Josef Seifert, Wolfgang Waldstein, Massimo de Leonardis, Roberto de Mattei, Paolo Pasqualucci, Enrico Maria Radaelli, Giovanni Turco; Adolpho Lindenberg, presidente dell’Istituto Plinio Corrêa de Oliveira, John Smeaton, Direttore Esecutivo della Society for the Protection of Unborn Children (SPUC), Ettore Gotti Tedeschi, già presidente dello IOR, la scrittrice Cristina Siccardi, José María Iraburu, editore del quotidiano digitale InfoCatólica, John-Henry Westen, direttore di LifeSiteNews, Maria Guarini, direttore di Chiesa e postconcilio.
La Dichiarazione si articola in 27 affermazioni di verità esplicitamente o implicitamente negate o rese ambigue nell’attuale linguaggio di vari documenti ecclesiali di carattere pastorale.
Si tratta, secondo i firmatari, di dottrine e prassi immodificabili che riguardano, ad esempio, la fede nella Presenza Reale di Cristo nell’Eucaristia, il rispetto che si deve ad Essa, l’impossibilità di partecipavi in stato oggettivo di peccato grave, le condizioni del pentimento per ricevere l’assoluzione sacramentale, l’ottemperamento universale del Sesto Comandamento della Legge di Dio, il gravissimo dovere di non dare scandalo pubblico e di non indurre il popolo di Dio a peccare o a relativizzare il bene e il male; i limiti oggettivi della coscienza, ecc.
Constatando che la confusione non ha fatto che aumentare nei fedeli dopo i due Sinodi sulla famiglia e la successiva pubblicazione dell’Esortazione apostolica Amoris Laetitia (con le sue propaggini interpretative più o meno ufficiali), i firmatari della Dichiarazione di fedeltà sentono il pressante dovere morale di ribadire l’insegnamento bimillenario della dottrina cattolica sul matrimonio, la famiglia e la disciplina morale praticata per secoli nei confronti di queste basilari istituzioni della civiltà cristiana.
Tale grave dovere, secondo i firmatari, si fa ancora più urgente in vista dell’attacco crescente che le forze secolariste stanno sferrando contro il matrimonio e la famiglia; attacco che non sembra trovare più la barriera di un tempo nella prassi cattolica, almeno nel modo in cui questa oggi viene generalmente presentata all’opinione pubblica.
Il documento, disponibile in varie lingue, è stato diffuso dall’associazione Supplica Filiale (supplicafiliale@gmail.com), la stessa che ha promosso fra i due Sinodi sulla famiglia una raccolta di quasi 900.000 firme di fedeli cattolici (fra i quali 211 prelati) chiedendo a Papa Francesco una parola di chiarezza che dissipasse la confusione venuta a crearsi nella Chiesa nel concistoro di febbraio del 2014 su questioni fondamentali della morale naturale e cristiana. Chi vuole aderire ad essa può farlo firmando sul sito http://www.filialappeal.org/
Fonte: Corrispondenza Romana